L’e-commerce può diventare uno strumento fondamentale per le piccole imprese perché è in grado di portare alla crescita dell’attività. Ciò che accomuna tutti i piccoli imprenditori, d’altra parte, è la voglia di rinnovare continuamente e migliorare la propria attività, mantenendola al passo coi tempi. Mai come oggi il digitale è il mezzo per eccellenza cui affidarsi per riuscire a essere presenti nel proprio segmento di mercato.
Se si tratta di un’azienda con una discreta dimensione e volume d’affari consistente, il consiglio è di studiare il mercato, la domanda e soprattutto i competitor per creare dei funnel di vendita efficaci e dei piani marketing in grado di assicurare la generazione di lead. Ma non è tutto, bisogna anche mettere in conto l’esigenza di stringere partnership e accordi commerciali con altre realtà per rafforzare l’offerta.
Se invece si tratta di una piccola impresa, come un ristorante a conduzione familiare, un negozio di quartiere o un piccolo studio professionale, cosa fare? Spesso l’imprenditore o il titolare dell’attività non riesce a dedicare una quota importante del suo tempo ad attività strategiche, cioè non fatturabili. La soluzione, a prescindere dal tipo di attività, consiste nello sfruttare in maniera efficace gli strumenti del web e ciò significa entrare nel mondo dell’e-commerce.
Imparare a sfruttare l’e-commerce a vantaggio della propria attività imprenditoriale è la chiave del successo. La possibilità di sviluppare un e-commerce per piccole imprese esiste da anni, ma non tutte le attività sono adatte allo strumento. Vendere online, infatti, non è sempre così immediato per chiunque. Pensiamo per esempio a uno studio professionale che offre servizi di consulenza, a un salone di bellezza, un bar e a tante altre attività che possono sfruttare al massimo i vantaggi del web ma meno quelli dell’e-commerce.
Se l’attività è locale, come quella del bar appena citato, la preoccupazione primaria dell’imprenditore è attirare nuovi clienti, cioè persone che fisicamente entrino nel bar. In casi come questo, che accomunano la stragrande maggioranza delle attività locali, non è semplice trasmettere all’imprenditore l’importanza di utilizzare il web come strumento di business: per molti, la presenza online – cioè il sito dell’attività – è poco più di un mero indirizzo internet da stampare sui biglietti da visita.
Questo, però, è un errore gravissimo che lascia il campo libero ai competitor più agguerriti, soprattutto a quelli che conoscono i benefici della geolocalizzazione. Da quando gli smartphone sono diventati il primo strumento di ricerca su web, una piccola e neppure troppo impegnativa strategia di Local SEO permette alle attività presenti sul territorio di farsi trovare quando i potenziali clienti cercano bar in zona, ristoranti, saloni di bellezza, studi di commercialisti e così via.
Un piccolo investimento in attività di advertising locale, magari sui Social Network, e una produzione costante di contenuti legati al proprio business sono più che sufficienti non solo per “esserci”, ma per salire nelle classifiche dei motori di ricerca e farsi trovare tutte le volte che qualcuno, in un’area geograficamente limitata, richiede proprio quel servizio, prodotto o attività.
Le piccole imprese possono prendere in considerazione l’e-commerce per dare una svolta al proprio business. Il motivo è facilmente intuibile: una qualsiasi attività di vendita tradizionale è vincolata all’ubicazione del punto vendita. Ciò significa avere un bacino di potenziali clienti piuttosto limitato e difficile da far crescere.
Con l’e-commerce, qualsiasi attività apre le porte a un mercato che, solo in Italia, vale 27,4 miliardi di euro l’anno: l’imprenditore può così usufruire non solo di un nuovo canale, ma anche migliorare fortemente la brand awareness ed estendere l’attività verso mercati prima difficilmente raggiungibili. Questo non significa (per forza) vendere in tutto il mondo - cosa per altro possibile - ma passare da un’attività locale a una regionale o nazionale. Ciò che prima era difficile da raggiungere, diventa immediatamente accessibile con gli strumenti del web, che sia un quartiere, una città, una regione o un continente.
Va anche considerato che l’apertura di un e-commerce in aggiunta a un’attività locale permette di dare vita a diverse sinergie tra offline e online. Si pensi per esempio alla modalità “Clicca e Ritira” (Click and Collect) dove l’acquisto viene effettuato online e il ritiro offline. Questa modalità, diffusa da tempo tra le grandi catene, è in espansione: gli ultimi numeri diffusi da Statista parlano infatti di un’opzione già in uso in più del 50% dei retailer online. “Clicca e Ritira” è un’idea ottima per evitare code, acquistare sfruttando l’immediatezza dell’e-commerce e poi passare a ritirare appena si ha del tempo a disposizione, un’ipotesi da non sottovalutare per massimizzare le proprie chance di successo.
Al netto di queste considerazioni, la realtà ci mette di fronte a tanti piccoli imprenditori non del tutto convinti di lanciarsi nell’e-commerce: temono costi importanti e soprattutto ritengono che la gestione dello shop porti via molto tempo, tempo che evidentemente non hanno. Ma questo non è del tutto corretto per via di alcune considerazioni.
L’apertura verso l’e-commerce delle piccole imprese permette di ottenere moltissime informazioni sul conto dei propri clienti: quanto incidono le variazioni di prezzo sulle vendite complessive, in che occasione i clienti acquistano di più, come hanno conosciuto il brand, quanto rimangono, perché lasciano degli oggetti nel carrello senza finalizzare l’acquisto e via dicendo. Si tratta di informazioni preziosissime non solo per conoscere meglio il proprio business, ma anche per migliorarlo e farlo crescere.