La scheda su Google My Business e la Local SEO sono oggi due strumenti fondamentali per qualsiasi azienda che voglia promuovere la propria attività sul web, tanto più nel caso di business con una collocazione geografica ben definita. Grazie ad essi, infatti, è possibile farsi trovare facilmente dai clienti e dai prospect intercettando i loro bisogni. Scopriamo insieme come utilizzare nel modo migliore questi due strumenti oggi a disposizione delle aziende digitali.
Iniziamo con lo spiegare cosa sono esattamente Google My Business e Local SEO. Il primo è un servizio gratuito offerto da Google che mostra un’attività commerciale nel feed della ricerca locale a tutti coloro che si trovano nelle vicinanze, nel momento in cui aprono Google Maps. Il sistema mostra in automatico le attività sulla base di due parametri: la pertinenza rispetto alla ricerca effettuata dall’utente e la distanza che lo separa da lui. Facciamo un esempio: se un utente cerca “pizzeria” su Google, nei risultati di ricerca apparirà una mappa con tutte le pizzerie presenti nella sua zona. Creando una scheda su Google My Business, quindi, sarà possibile comparire in questo elenco e intercettare così un bisogno specifico espresso dall’utente.
Questa attività, in un’accezione più generale, si chiama Local SEO e consiste nel farsi trovare dagli utenti in una specifica area geografica. Se con SEO, infatti, si intende l’attività che permette di indicizzare al meglio e posizionare in modo corretto un sito, con Local SEO si fa riferimento alla possibilità di trovare un’attività in una specifica zona (città, provincia, regione), quella nella quale si trova il cliente. E con l’aumento delle ricerche da device mobile (smartphone in primis), la Local SEO è diventata uno strumento fondamentale da includere al primo posto tra le strategie di web marketing di piccole e medie imprese.
Farsi trovare localmente su un motore di ricerca come Google è fondamentale, non solo perché chi cerca si trova in una certa zona e ha bisogno subito di qualcosa in sua prossimità, ma anche perché ci sono aziende che concentrano la propria attività prevalentemente sul territorio. È il caso, ad esempio, di servizi come ristoranti, bar, hotel, pronto intervento casa e servizi alla persona, che hanno la loro ragione d’essere in un luogo preciso. Una volta si faceva ricorso alle Pagine Gialle, mentre oggi ci si rivolge a internet per trovare i contatti di una determinata realtà.
La differenza è che Google e gli altri motori di ricerca danno visibilità a un’attività piuttosto che a un’altra sulla base del loro algoritmo. E di solito l’algoritmo segue le preferenze degli utenti: va da sé che per spiccare sul web serve ottenere una menzione nell’elenco dei favoriti. A differenza delle Pagine Gialle, dove più si pagava più si stava in alto nell’elenco categorico, a partire da marzo 2019 l’algoritmo di Google predilige e conferisce un posizionamento migliore a chi ottiene un punteggio pari o superiore a 4 stelle da parte degli utenti.
Per poter emergere su Google My Business e scalare la SERP della Local SEO, bisogna prestare attenzione a una serie di aspetti troppo spesso sottovalutati. Chi cerca un ristorante, per esempio, e deve scegliere dove prenotare, verrà subito colpito dalle immagini dei piatti o del luogo e dalle recensioni dei clienti. Forse non tutti lo sanno, ma fotografare il cibo è una delle cose più difficili che ci sia. Un buon piatto potrebbe risultare “immangiabile” se presentato attraverso una foto mal riuscita o in bassa risoluzione. Di conseguenza, un ristorante, per quanto buono, potrebbe essere scartato a causa di foto fatte male. È quindi fondamentale curare la propria immagine anche da questo punto di vista e controllare sempre le foto caricate dai clienti, selezionando solo quelle che aggiungono valore all’attività.
Ovviamente molto importanti sono le recensioni degli utenti che devono non solo essere positive, ma anche numerose: più saranno gli utenti soddisfatti, più saranno i clienti portati a fidarsi. Attenzione quindi alle recensioni negative, che possono sempre capitare e che vanno gestite serenamente rispondendo agli utenti in maniera garbata.
Altri elementi a volte sottovalutati sono: l’aggiornamento dei contatti e degli orari di apertura, che devono tenere conto anche delle festività. Visto e considerato che la maggior parte delle persone (circa il 70%) conclude la ricerca sul sito dell’attività ricercata, è fondamentale dotarsi di un sito vetrina dove, per esempio nel caso di un ristorante, inserire il menù e le foto dei piatti. Per essere scelti dagli utenti sul web è questa la direzione verso cui conviene indirizzare i propri sforzi.
È possibile valutare se l’attività di Local SEO su Google My Business sta producendo gli effetti desiderati grazie a un sistema di analisi e tracciamento degli utenti e delle ricerche. Quando un imprenditore è focalizzato sulla propria attività, non è così facile avere il tempo e le skill per seguire, monitorare e migliorare questi parametri.
Affidarsi a un fornitore specializzato è perciò la soluzione più semplice e immediata, e ripaga dei costi iniziali grazie a un importante aumento dei clienti. TIM Business viene incontro alle aziende con un servizio dedicato che prevede il supporto di un consulente esperto nella fase di realizzazione e monitoring del profilo su Google My Business. È un passaggio davvero fondamentale: con Google My Business le PMI hanno a disposizione uno strumento potenzialmente più incisivo dei comuni canali pubblicitari (radio, affissioni, web e spot su TV locali), più diretto e soprattutto più economico. E se, una volta localizzato il ristorante piuttosto che la copisteria, il potenziale cliente termina la ricerca atterrando su un sito ben fatto, responsive e facile da navigare, il gioco è fatto!
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