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Digital strategy: garantire la presenza delle imprese su web e Social Media

Digital strategy: garantire la presenza delle imprese su web e Social Media

Alla base della Digital Strategy di ogni impresa, piccola o grande che sia, c’è la presenza sul web e sui Social Media: comunicare online è infatti il primo passo per vendere bene. Vediamo da dove cominciare.

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15.10.2020
time Tempo di lettura 5 minuti

Creare una digital strategy efficace per le piccole e medie imprese non è cosa facile. Per stare al passo con i tempi e i cambiamenti dei nostri giorni, bisogna esserne consapevoli e cercare di fare il possibile per emergere dal mucchio.

 

Come ormai tutti noi ben sappiamo, a livello imprenditoriale nulla è più come prima. Ogni imprenditore deve cominciare a chiedersi perché e come viene trovato dai suoi clienti e qual è lo strumento più adatto per catturarli. Queste domande sono alla base della creazione di una Digital Strategy.

 

I clienti odierni usufruiscono sempre più spesso del web per reperire informazioni sui prodotti, confrontare e valutare prezzi e recensioni, di conseguenza, il web è diventato il punto di riferimento per moltissimi consumatori. Si rende pertanto necessario per qualsiasi impresa pianificare una strategia digitale.

Come creare una digital strategy: le basi da cui partire 

Come creare una digital strategy e da dove iniziare? Il punto di partenza di qualsiasi strategia è, come già detto, la presenza sul web. Per assicurarla uno dei mezzi più utilizzati è il sito web aziendale. Nonostante l’80% delle PMI affermi di avere un sito web, sono in poche ad avere siti ottimizzati, aggiornati e responsive da dispositivi mobile. Inoltre, in Italia Come creare una digital strategy: le basi da cui partire solo il 10% delle imprese usa il sito per vendere online contro una media europea del 17%.

 

Un altro canale da presidiare sono i Social Media. Secondo una ricerca fatta di recente da Kbrand, il 75% delle PMI intervistate dichiara di utilizzare i canali social per parlare della propria azienda e di queste il 95% lo fa su Facebook. Per quanto riguarda la frequenza di utilizzo e animazione delle varie pagine aziendali, ancora una volta è Facebook a essere il social più “animato” dalle aziende, seguito da Instagram (in forte crescita in seguito all’inserimento di spazi sponsorizzati), LinkedIn e Youtube.

 

C’è da fare poi un discorso a parte quando parliamo di LinkedIn, social fondamentale per le imprese B2B. Non solo è il primo circuito per la selezione del personale, ma è anche uno strumento fondamentale di Brand Awareness, oltre a essere un potente canale di marketing per la generazione di prospect e una valida fonte di informazione sul mondo delle professioni.

 

Come gestire la presenza sul web e sui Social in maniera ottimale? Per esempio, con un aggiornamento continuo tanto del proprio sito aziendale che delle pagine sui Social Media. Si tratta di un tema centrale: avere un sito e non aggiornarlo è grave; essere sui social e non riportare informazioni fresche è gravissimo.

 

Le due piattaforme hanno tempi molto diversi: se il sito ha bisogno di contenuti di approfondimento per fare un refresh costante che ne migliori la rintracciabilità, i Social devono essere aggiornati ancora più spesso perché “oggi è già ieri”. E un’azienda non si può permettere di rimanere indietro, con informazioni datate o non collegate alla realtà circostante e agli eventi cronologici. Ma, sempre secondo i dati di KBrand, solo il 12,5% delle PMI intervistate aggiorna i propri social ogni giorno, la metà degli intervistati lo fa solo da 1 a 4 volte al mese.

Digital strategy di successo: a cosa prestare attenzione

Per garantire il successo della digital strategy, ci sono alcuni aspetti a cui prestare una particolare attenzione. Per un’impresa la presenza sul web e sui social, qualsiasi sia la sua attività e la sua dimensione, richiede un minimo di accortezza, buon senso e attenzione ai contenuti che vengono veicolati. Che si tratti di un sito o di una pagina social, se si comunicano contenuti inadeguati o se si usa un tono sbagliato si rischiano danni invece che benefici, come dimostrano tanti scivoloni entrati nella storia del web marketing.

 

Il sito web istituzionale è il biglietto da visita dell’azienda e, anche se privo di funzionalità e-commerce, è comunque il “luogo” dove poter mostrare servizi o prodotti a potenziali clienti, così che possano risparmiarsi una visita a vuoto al negozio, sia che si tratti di arredamento, abbigliamento, di un negozio di parrucchiere o di nuovi prodotti per il giardinaggio.

 

Una grafica accattivante, una buona usabilità ed intuitività funzionale sono altrettanto importanti dei contenuti stessi: in questo modo l’utente/cliente rimarrà attratto o colpito dal luogo virtuale. Un sito povero e malfatto trasmetterà un’impressione di sciatteria all’utente, che passerà oltre alla ricerca di qualcosa di più accattivante. Il sito istituzionale permette inoltre di raggiungere un mercato potenzialmente ampissimo, nazionale e internazionale.

 

Utilizzare i Social Media risulta, poi, molto vantaggioso per migliorare la propria visibilità e soprattutto la reputazione. In Italia, ad esempio, gli under 25 passano oltre mezz’ora al giorno su Instagram. I millennial e la generazione Z scrivono sempre meno, condividono però foto e storie e utilizzano gli elementi grafici messi a disposizione dalle piattaforme. Il solo Instagram può generare revenue importanti: 7 utenti su 10 acquistano un prodotto dopo averlo visto su questa piattaforma.

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Integrazione di sito e Social Media per una strategia digitale efficace

Una strategia digitale efficace non può prescindere dall’integrazione di sito web e Social Media. C’è una crescente tendenza da parte dei piccoli imprenditori a rinunciare o a trascurare il sito web istituzionale investendo maggiormente sulle pagine social. L'enorme successo dei Social Network ha stimolato i Direttori Marketing a dirottarvi una parte significativa del budget, erodendo la quota dedicata alle altre infrastrutture web.

 

Oggi, tuttavia, stare sui social non basta più, occorre “essere social”. Ciò significa mettersi in ascolto, creare e coinvolgere continuamente la propria community, raccontare il proprio brand e farlo raccontare ai clienti, evitando la pura autoreferenzialità e sperimentando dinamiche di narrazione con un taglio autentico.

 

La tendenza è di fare un uso dei social molto poco evoluto, adottandoli prevalentemente per scopi promozionali: per poco più di una PMI su tre la finalità resta quella di sviluppare l’immagine dell’impresa o i suoi prodotti (37%).

 

Ma i social da soli, per quanto ben gestiti, non bastano. Occorre sviluppare una strategia di presenza web e social multipiattaforma, in sinergia con il sito e, dove presente, anche con l’e-commerce. Un esempio calzante è quello di Google My Business: chi cerca un bar o un ristorante in zona, può usare le mappe di Google e sceglierne uno.

 

Come avviene la scelta? Non solo leggendo le recensioni, scorrendo le foto che devono essere di qualità e le informazioni aggiornate. La scelta finale passa anche dal sito se presente nella scheda, un bottone (di diversa dimensione e colore) che permetterà all’impresa di distinguersi da chi invece non lo ha inserito (o paga tariffe “standard”) e che darà l’idea di un’attività seria e aggiornata, che usa il sito per approfondire la propria comunicazione ai clienti, con altre foto, con la storia dell’azienda e con un menu se si tratta di un ristorante o di un bar.

 

 

Per concludere possiamo affermare con sicurezza che la digital strategy oggi non può prescindere dall’integrazione di due canali fondamentali per le imprese, quali il sito web e le pagine sui Social Media.

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