Ransomware: cosa sono e quali rischi comportano per un’azienda

Ransomware: cosa sono e quali rischi comportano per un’azienda

Nel panorama della sicurezza informatica, uno dei pericoli più gravi e in continua crescita per le piccole e medie imprese è rappresentato dai ransomware.

Sicurezza informatica contro gli attacchi ransomware. Scopri come proteggerti e quali rischi evitare

16.09.2025

Tempo di lettura 4 minuti

Cosa sono i ransomware? Sono programmi malevoli che bloccano o criptano i dati aziendali e chiedono un riscatto per sbloccarli.

Queste minacce colpiscono sia le grandi aziende, sia le PMI e persino i singoli professionisti, causando fermi operativi, costi imprevisti e danni alla reputazione. In questo articolo vedremo come funzionano i ransomware, quali sono i principali rischi per un’impresa, quali varianti esistono e – soprattutto – quali sono le misure di sicurezza informatica da adottare per proteggersi.

Come funziona un ransomware

Un attacco ransomware si basa su due meccanismi chiave:

  • Blocco dei file aziendali
    Il ransomware entra nei sistemi e cripta i file, rendendoli inaccessibili. Senza la chiave di decriptazione – che solo i criminali informatici possiedono – quei dati restano bloccati.
  • Richiesta di riscatto
    Dopo il blocco, la vittima riceve un messaggio con le istruzioni per pagare un riscatto, spesso in criptovaluta. A volte il riscatto è richiesto anche per evitare la pubblicazione dei dati rubati, la cosiddetta doppia estorsione, in cui una volta sottratti i dati e criptati quelli contenuti nei sistemi violati, gli autori dell'attacco diffondono un messaggio di rivendicazione su una piattaforma dedicata.
    Nel caso in cui le vittime non collaborino, i dati sottratti vengano pubblicati dagli attaccanti sulla stessa piattaforma. Alcuni ransomware colpiscono anche i backup aziendali, o i server remoti, impedendo qualsiasi tentativo di recupero dei dati in autonomia.
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Attacchi ransomware: perché sono un problema serio per le PMI

Gli effetti di un attacco ransomware non si limitano alla perdita dei file, ma possono compromettere l’intera operatività aziendale. Vediamo i rischi principali:

  • Impatto economico diretto e indiretto
    Pagare il riscatto è una spesa ingente, ma anche senza pagare, l’azienda affronta costi elevati per ripristinare i sistemi, fermare la produzione, rispondere alle emergenze. In molti casi si parla di decine o centinaia di migliaia di euro persi, soprattutto in realtà che non possono permettersi lunghi fermi.
  • Interruzione delle attività
    Un attacco può bloccare interi sistemi gestionali, macchinari digitali, servizi ai clienti o all’interno della supply chain. Se l’azienda è un fornitore critico o un nodo strategico, rischia multe, penali contrattuali o l’esclusione da appalti.
  • Danni alla reputazione
    Se vengono esposti o rubati dati sensibili di clienti, partner o dipendenti, l’azienda subisce un danno di immagine difficile da recuperare. Questo aspetto è ancor più rilevante con normative come il GDPR.
  • Violazione dei dati riservati
    Alcuni ransomware non si limitano a bloccare i file: li copiano e minacciano di divulgarli. Questo può avere conseguenze legali gravi e compromettere la fiducia di clienti e stakeholder.

Quali sono i principali tipi di ransomware

Non esiste un solo tipo di ransomware. Ecco i più diffusi:

  • Crypto-ransomware
    Cripta i dati e ne impedisce l’accesso. È la forma più comune. Per fare qualche esempio concreto, possiamo citarne alcuni tipi. Tra questi CryptoLocker, in grado di bloccare i documenti presenti nel computer criptandoli con una password e rendendo impossibile aprire i file. WannaCry una forma di malware che può diffondersi da PC a PC attraverso le reti e quindi una volta entrato su un computer può criptare i file critici. Infine Petya, che rende inaccessibile qualsiasi area di memoria del PC e che come ultimo step richiede all'utente un pagamento in bitcoin per riavere i file crittografati.
  • Locker ransomware
    Blocca completamente l’accesso al computer, anche senza criptare i file. Questo ransomware funziona da “bloccaschermo" che, invece di criptare i file come il CryptoLocker, blocca direttamente l'accesso al dispositivo, impedendo all'utente di accedere. In genere, il Locker visualizza un messaggio sullo schermo che richiede un pagamento per sbloccare il dispositivo.
  • Ransomware-as-a-Service (RaaS)
    Il Ransomware-as-a-Service (RaaS) è un modello di minaccia dove i creatori del ransomware lasciano “in affitto” a soggetti terzi l’individuazione delle vittime e il deploy del software malevolo.

Il RaaS offre a tutti, anche alle persone senza molte conoscenze tecniche, la possibilità di lanciare attacchi ransomware semplicemente registrandosi a un servizio acquistabile sul dark web, attraverso dei veri e propri pacchetti di “offerte”. Questo ha abbassato la barriera tecnica, aumentando il numero di attacchi anche verso le PMI. Ne è un esempio il ransomware REvil che viene distribuito attraverso tecniche di phishing che inducono i dipendenti ad aprire file dannosi mascherati da allegati email, documenti e fogli di calcolo.

Come fare per essere pronti davanti ad una minaccia ransomware?

Il ransomware è una minaccia concreta e in crescita, che può colpire anche imprese medio piccole e professionisti di vario genere, bloccando completamente l’operatività. Quando questo accade bisogna essere pronti perché non basta “sperare di non essere nel mirino”: serve un approccio proattivo, costruito su tecnologia, formazione e preparazione.
Le PMI che vogliono tutelare la propria continuità operativa, la reputazione e il valore costruito nel tempo, evitando di perdere tempo e denaro nel ripristino dei sistemi, devono investire nella prevenzione e dotarsi di strumenti concreti per affrontare queste sfide.
Proteggere i dati, oggi, significa proteggere l’intera azienda. Scopri come farlo con strategie mirate che possano non solo risolvere il problema, ma anche anticiparlo e prevenirlo.

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