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"I-want-to-do", terzo dei quattro momenti nell'utilizzo di internet

I-want-to-do = voglio fare

“I-want-to-do” è il terzo dei quattro step nell’utilizzo di internet

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24.01.2018
time Tempo di lettura 3 minuti

 I-want-to-do = voglio fare, è il terzo micro momento di quattro individuati da Google nell’utilizzo d’internet. La persona dedica la navigazione al soddisfacimento della propria esigenza di acquisire informazioni e lo fa principalmente attraverso i video tutorial pubblicati su YouTube.

Navigare per imparare a fare qualcosa attraverso le video guide di YouTube

Dalle ricerche fornite da Google emerge come gli internauti dedichino un enorme numero di ore alla visualizzazione di video YouTube alla ricerca di istruzioni su come svolgere una specifica attività. Si possono trovare le informazioni più disparate, dal makeup alle ricette di cucina, fino a come realizzare attività di bricolage in casa. Notevole è la presenza di soggetti appartenenti alle piccole e medie imprese, ma anche di professionisti, che nel ruolo di YouTuber producono video finalizzati alla promozione dei propri prodotti e servizi, attraverso la spiegazione del loro utilizzo. Ad esempio, per ciò che concerne le imprese del fai-da-te, Leroy Merlin spicca per il notevolissimo numero di tutorial, che usa per presentare gli oltre 60.000 prodotti a catalogo, dall’arredamento, alla ristrutturazione, fino all’illuminotecnica. Avere seguito su YouTube vuol dire dare evidenza al proprio business.

YouTube: un’opportunità semplice ed efficace per incrementare il business

Grazie alla tecnologia video sempre più alla portata di tutti, produrre e pubblicare dei contenuti su YouTube è diventato sempliceBasta creare un account sul portale, possedere una webcam e disporre di una connessione a Internet. E, ovviamente, la disponibilità di un portafoglio di prodotti e servizi da condividere in Rete a una vasta audience. I tutorial a volte somigliano a dei trailer cinematografici, ma rispetto a questi hanno sempre qualcosa in più:  suscitano emozione stimolando il bisogno insito d’acquistoIl mondo della moda usa da sempre YouTube e ne sfrutta i meccanismi emozionali, specialmente per presentare le nuove collezioni, raggiungendo così un numero incredibile di persone.   Integrare YouTube con il sito web: una soluzione vincente Riprendendo l’esempio di Leroy Merlin, si può notare come un video tutorial possa essere un ponte verso il proprio sito web. Questa logica vale per tutti i prodotti, settori merceologici e aziende di appartenenza. Il passaggio dal tutorial al sito web dell’impresa non è affatto complesso: è reso possibile su YouTube tramite un pulsante nel corso del video oppure tramite un link nel testo di presentazione dello stesso. Ciò aumenta in modo esponenziale la riconoscibilità dell’impresa, la sua credibilità, e ovviamente le opportunità di business. Si sfrutta abilmente un momento di grande attenzione e disponibilità del navigatore, proprio perché rispondenti al soddisfacimento di una necessità immediata. La corrispondenza tra comunicazione coerente e attese rispettate può determinare in modo definitivo l’orientamento d’acquisto.

Gli strumenti che devi avere per promuovere la tua impresa

 

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Navigatori sempre più in mobilità e più consapevoli grazie anche a YouTube

Le “visite” su YouTube di solito avvengono in mobilità (lo smartphone è lo strumento principe per cui i tutorial sono generalmente prodotti), e sono spesso utilizzate per momenti ludico/musicali, che poi ci portano alla ricerca di ulteriori contenuti, non solo emozionali, ma anche utilitaristici (I-want-to-do) o informativi, cosa solitamente non preventivata prima d’iniziare la nostra sessione d’evasione.

Il sito web: strumento indispensabile per coinvolgere i clienti online

Il sito web dell’impresa o del professionista è il luogo virtuale per eccellenza di contatto con il proprio pubblico. Conseguentemente anche nel mondo I-want-to-do, visti i bassi costi correlati alla vasta audience, è importante essere visibili grazie ad un sito web, soprattutto per il mondo delle piccole e medie imprese, ma anche dei professionisti, disponendo gli stessi di minori mezzi pubblicitari rispetto alle grandi aziende. Un tutorial può suscitare emozione, bisogno (inespresso o no), in ogni modo business. Non siamo ancora in una fase di e-commerce, ma nella creazione di uno stimolo, che favorisce l’acquisto.

 

Come per gli altri tre micromomenti identificati da Google, anche nella fase I-want-to-do esiste uno stretto legame tra fisico e digitale e l’attesa generata da uno dei due non può essere delusa dall’altro in un continuum dialettico tra cliente e fornitore che li lega reciprocamente. Mantenere aggiornato lo spazio web è tanto importante quanto tenere ordinato uno spazio fisico.   Non si può affermare che tutto ciò sia semplice, ma è possibile tramite le ultime tecnologie a basso costo e necessario per incrementare in maniera esponenziale il proprio business. In ragione di quanto esposto è essenziale dotarsi di un sito quale vetrina (virtuale) per eccellenza dell’impresa. Tra fisico e virtuale possono cambiare gli strumenti e le modalità, ma le necessità restano uguali in tutto e per tutto.

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