Oggi non si può più fare a meno di far ricorso alla identità digitale per per espletare tutte le funzioni necessarie a garanzia del proprio lavoro. Pensiamo soprattutto a professionisti quali commercialisti o avvocati che hanno a che fare quotidianamente con richieste di documenti trasferimenti di contratti, sportelli pubblici. Le file per fortuna sembrano essere solo uno spiacevole ricordo del passato, perché la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione ormai in corso da anni.
SPID, acronimo di Sistema Pubblico d’Identità Digitale, come è ormai noto, è il sistema di autenticazione che permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un'identità digitale unica.
Quando noi forniamo i nostri dati ad una piattaforma social, o ad un portale di servizio pubblico, o ad un sistema di mobile banking, stiamo generando un’identità digitale.
Che non è necessariamente sempre la stessa, perché ogni identità potrebbe avere solo parzialmente le informazioni riconducibili alla nostra persona, e soprattutto non è necessariamente univoca.
Lo SPID con un’unica coppia di credenziali (username e password), ed un elemento di controllo (OTP) permette l’accesso ai servizi online tanto della Pubblica Amministrazione, ragione per la quale è stato creato, e sempre di più anche per servizi offerti da imprese private.
Accedere ai servizi pubblici (Agenzia delle entrate, INPS; portali regionali, servizio sanitario nazionale …) non richiederà più utenze diverse da servizio a servizio, ma con una sola coppia di credenziali oggi si accede ai servizi di oltre 7.500 amministrazioni locali e centrali, ad agenzie governativi ed ad enti pubblici.
Semplice e sicuro, lo SPID può essere utilizzato da qualsiasi dispositivo: computer, tablet e smartphone, ogni volta che, su un sito o un’app di servizi, si trova il pulsante Entra con SPID.
È possibile attivarlo, gratuitamente o a pagamento, sul sito di uno degli Identity Provider (gestori di identità digitali) accreditati presso l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID).
Chi ci assicura che l’identità digitale sia univocamente riconducibile ad un’identità personale certa?
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2014, conosciuto come Decreto SPID, definisce l’Identità digitale come la “la rappresentazione informatica della corrispondenza biunivoca tra un utente e i suoi attributi identificativi, verificata attraverso l’insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale”.
Costituisce un’identità digitale quindi l’insieme dei dati che permettono ad una persona fisica di accedere ed effettuare le proprie attività in rete attraverso l’uso di credenziali di accesso.
E quando questa identità viene certificata, ovvero attribuita ad una persona fisica solo dopo adeguate e stringenti verifiche, allora abbiamo un’identità personale connessa univocamente ad un’identità digitale, che diventa la chiave di accesso al mondo dei servizi digitali.
L’identità digitale, ottenuta attraverso un processo sicuro, trasforma un’identità fisica in un’utente certificato, per quell’insieme di informazioni anagrafiche verificate in fase di registrazione.
Con la pubblicazione delle “Linee guida per il rilascio delle identità digitali per uso professionale” da parte di AgID, SPID diventa uno strumento che consente alle pubbliche amministrazioni e ai privati di verificare l’appartenenza di una persona fisica ad un’organizzazione e/o la sua qualità di professionista.
Grazie alle Linee Guida si attiva una nuova funzionalità per il sistema pubblico di identità digitale, attesa da numerose pubbliche amministrazioni e da privati, che consente l’apertura di nuovi servizi online, superando gli ostacoli all’uso della propria identità digitale per scopi lavorativi.
Le indicazioni contenute nel regolamento individuano le modalità che gli Identity Provider devono seguire per il rilascio delle identità per uso professionale, consentendo di veicolare attraverso SPID, oltre ai dati della persona fisica, anche i dati dell’organizzazione di appartenenza per la quale si sta agendo su un servizio reso disponibile da un service provider.
Lo SPID Professionale TIM id consente al suo titolare un’autenticazione univoca e sicura e ne qualifica un uso professionale.
Mentre lo SPID professionale per persona fisica contiene solo gli attributi della persona fisica a cui sono rilasciate le credenziali (es. nome, cognome, c.f.), lo SPID professionale per persona giuridica contiene anche gli attributi della persona giuridica per la quale la persona fisica opera.
Per il rilascio dello SPID uso professionale sono previsti 3 passaggi:
Le modalità di attivazione dello SPID professionale sono sempre le medesime:
Sono innegabili i vantaggi conseguenti da un uso dello SPID professionale, proviamo ad elencarne qualcuno:
Processi aziendali più efficienti: Ogni dipendente può svolgere autonomamente la sua funzione lavorativa nei rapporti con terzi e la Pubblica Amministrazione.
Chiave unica di accesso per la PA: SPID Professionale è accettato anche dai portali che richiedono solamente lo SPID Personale.
Autenticazione certa e sicura: Grazie a 2 livelli di autenticazione (password e OTP) puoi accedere ai portali della PA nel massimo rispetto della privacy e dei dati personali.