Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica (R&S&I) è una misura che si inserisce all’interno del Piano Transizione 4.0 per accompagnare le imprese verso la transizione tecnologica e rilanciare gli investimenti nel nostro paese.
Negli ultimi anni il credito d’imposta ha assunto un ruolo decisivo per le piccole e medie imprese, soprattutto per quelle alla ricerca di finanziamenti e agevolazioni fiscali. Per poter usufruire al meglio di questa nuova misura è fondamentale capire cos’è, come funziona e soprattutto a chi si rivolge.
Il credito d’imposta è un credito che una persona fisica o un’impresa vanta nei confronti dello Stato e che può essere utilizzato per ridurre le imposte a debito. Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensare eventuali debiti dell’azienda nei confronti dell’erario e per il pagamento dei tributi.
L’agevolazione in questione ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, Design e ideazione estetica. Nello specifico il credito d’imposta riconosciuto per le diverse tipologie di attività nel 2022 è:
20% per ricerca & sviluppo fino a un massimo di 4 milioni di euro annui; per gli anni seguenti (fino al 31 dicembre 2031) è riconosciuto un credito del 10%, con un massimale di 5 milioni di euro all’anno.
10% per innovazione tecnologica oppure design e ideazione estetica con costi fino 2 milioni di euro all’anno; per gli anni successivi (fino al 31 dicembre 2025) il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, con un massimale di 2 milioni di euro annui.
15% per transizione ecologica o innovazione digitale 4.0 con il limite massimo di 2 milioni di euro; nel 2023 sarà riconosciuto un credito pari al 10%, nel limite massimo di 4 milioni di euro all’anno, mentre nel 2024-25 scenderà al 5%, con il massimale che resterà di 4 milioni di euro.
È possibile approfondire l’argomento leggendo il testo completo del Decreto del 26 maggio 2020 emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel rispetto dei principi e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell'OCSE.
Il credito d’imposta R&S spetta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano indipendentemente dal tipo di forma giuridica, regime contabile o fiscale adottato. Il requisito fondamentale è lo svolgimento di attività di ricerca & sviluppo, innovazione e design.
Le attività agevolate sono le seguenti:
Sono escluse da questa agevolazione le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento e liquidazione coatta amministrativa. Condizione necessaria per usufruire del credito d’imposta è il pieno rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il versamento dei contributi ai lavoratori, come previsto dalla normativa nazionale.
Le spese che possono beneficiare del credito d’imposta sono diverse, vediamole nel dettaglio.
· Spese del personale impiegato nelle attività ammesse a finanziamento.
· Servizi di consulenza legati alle attività di R&D e innovazione tecnologica.
· Beni materiali immobili e software impiegati per il compimento delle attività agevolabili.
· Contratti di ricerca che includono lo svolgimento delle attività.
· Quote di ammortamento per l’acquisto da terzi (anche in licenza d'uso) di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica.
· Spese per materiali, forniture e prodotti funzionali allo svolgimento delle attività.
Vediamo come poter accedere al credito d’imposta e sfruttare questa preziosa opportunità.
A ben vedere, si tratta di una misura molto importante di cui le imprese possono approfittare per aumentare gli investimenti in settori strategici e porre le basi per una crescita solida e duratura nel tempo.
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