Il cloud storage è la più diffusa tecnologia di cloud computing e consente non solo l’archiviazione dei file e il file storage delle versioni precedenti, per esigenze di backup, ma, spesso anche la sincronizzazione in tempo reale tra due o più dispositivi e il file sharing o file upload di cartelle attraverso strumenti di collaboration in real time. Queste soluzioni prevedono spesso anche servizi evoluti di cloud storage service come controlli e reporting di sicurezza, online backup, disaster recovery, nonché funzionalità avanzate di crittografia e conformità.
Da un punto di vista tecnico, con il termine cloud storage si definisce l' archiviazione, organizzazione e la distribuzione di dati on demand tra volumi di storage virtualizzati e consolidati da diverse origini hardware fisiche: il cloud storage è in definitiva uno spazio di archiviazione messo a disposizione degli utenti in rete.
Nel caso in cui la rete sia pubblica (Internet) parliamo di public cloud storage, mentre nel caso in cui la rete sia privata parliamo di private cloud storage, in genere accessibile solo agli utenti all'interno di quella stessa rete. Nel public cloud storage vengono utilizzate le risorse hardware di un provider di archiviazione online che presenta anche un'adeguata infrastruttura IT, mentre nel caso di private cloud storage tutto è richiesto alle infrastrutture aziendali interne, intesa come provider interno. Una terza variante è quella dell'hybrid cloud storage, in cui la soluzione di cloud privato è collegata a un sistema di archiviazione online. È particolarmente interessante per le aziende che da un lato necessario dello spazio di memorizzazione interno per i dati sensibili e dall'altro di accessibilità pubblica e di un certo grado di scalabilità.
Indipendentemente dalla tipologia di cloud storage, il provider (interno od esterno) mette a disposizione dei server il cui storage space viene virtualizzato mediante hypervisor. Questo è in sostanza un livello di astrazione che media tra hardware reale e ambiente virtuale e può essere di due tipi: di tipo 1 se non richiede un sistema operativo preinstallato ma necessita di driver appropriati, di tipo 2 se invece è necessario un sistema operativo completo (e installato sull’host), di cui vengono utilizzati i propri driver per accedere all’hardware. In genere i file archiviati sono raggiungibili mediante login e collegamento alla rete, sia essa pubblica o privata.
Se la logica dei file system gerarchici è la più semplice da comprendere, ma anche la più lenta a livello di elaborazione, l’archiviazione a blocchi, in cui i dati sono suddivisi in blocchi di uguali dimensioni, ciascuno con un proprio indirizzo, è particolarmente adatta ai database e a tutte le applicazioni che lavorano con dati strutturati e che richiedono elevate prestazioni. L’object storage è invece un sistema di archiviazione che memorizza i file come oggetti, assegnando a ciascuno un numero di identificazione univoco. Questo sistema non consente di modificare un oggetto ma qualunque modifica comporta invece la creazione di un nuovo oggetto, che è il file modificato. L’object storage è adatto per backup service e archiviazione soprattutto di file multimediali di sola lettura. Alcuni prodotti di online storage, come lo SSD (Storage Software Defined) sono in grado di supportare tutte e tre le tipologie di archiviazione.
Diversi sono i vantaggi del cloud storage, in particolare nel caso di architetture che demandino al provider esterno la responsabilità dell’infrastruttura, e vanno dalla flessibilità di utilizzo solo qualora se ne abbia necessità, alla scalabilità garantita dalla virtualizzazione, dalla disponibilità costante fino al fatto che, nel caso di backup, l’originale e la copia di backup non sono nello stesso posto ed in tal modo si riduce il rischio di perdita dei dati.
Rimane però di fondamentale importanza tenere conto di fattori determinanti come la qualità della connessione di rete e la disponibilità di banda, l’affidabilità del provider al quale presso il quale si archiviano i propri dati, le funzionalità di sicurezza implementate da questo provider (come la crittografia dei dati archiviati) e il fatto che i server del provider stesso risiedano in Italia o comunque entro l’Unione Europea, affinché l’archiviazione sia compatibile con le direttive legali vigenti